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Ignazio Giunti – Un pilota, un’epoca

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Un’efficace ritratto del campione romano nel libro del nipote

A quasi mezzo secolo da quella tragica giornata di Gennaio 1971, il ricordo di Ignazio Giunti è ancora vivo tra il appassionati romani e soprattutto di suo nipote Vittorio Tusini Cottafavi che gli ha dedicato un libro appassionato e documentato(Ignazio Giunti – Un pilota, un’epoca, edito da Rubbettino) da pochi giorni nelle librerie che non solo contiene dati e aneddoti sulla storia del campione romano, ma che è soprattutto un efficace spaccato di «un’epoca meravigliosa e terribile, dove le macchine erano stupende e con prestazioni mostruose, i circuiti affascinanti e rischiosissimi, le misure di sicurezza quasi inesistenti» come dice lo stesso autore Vittorio Tusini Cottafavi.

Nell’atmosfera di quegli anni, nella quale la morte è un elemento immanente nelle competizioni automobilistiche, si muove la carriera di Ignazio Giunti, ragazzo romano di buona famiglia, che si trasforma dallo scavezzacollo che al volante si confronta con gli amici sulla Cassia tra Roma e Sacrofano nel campione di valore assoluto che arriva a guidare la Ferrari 312B di Formula 1 dopo essersi imposto nelle gare di durata, quelle che alla fine degli Anni 60 sono il teatro di sfida dove si confrontano i grandi costruttori mondiali.

Nel 1970 Giunti viene chiamato da Enzo Ferrari a far parte di una squadra formidabile di cui fanno parte Andretti, Ickx, Merzario, Regazzoni, Schetty, Vaccarella. Al volante della Ferrari 512S vince a Sebring, è secondo ai Monza e terzo alla Targa Florio e a Watkins Glen. A fine stagione si impone anche a Kyalami. Un’”escalation” di prestazioni che gli vale fama internazionale e gli spalanca le porte della Formula 1.

Nella prima prova del Mondiale Sport 1971 il campione romano perde però la vita mentre è in testa alla corsa per un assurdo incidente causato dal pilota Jean Pierre Beltoise che in curva e a centro pista spinge la sua Matra a secco di benzina verso i box senza che i commissari blocchino quella folle manovra. La Ferrari di Ignazio si schianta contro la macchina del francese che resta invece miracolosamente incolume.

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